Il colesterolo è un grasso presente nel sangue che bisogna monitorare periodicamente per evitare diverse patologie. Una dieta sana permette di assimilare le quantità ideali di grassi e di avere ogni giorno energia e benessere.
La soia è in molti casi associata come soluzione ideale per ridurre il colesterolo, ma è realmente così oppure non si presentano benefici reali? Vediamo quali sono le caratteristiche e le proprietà della soia.
Cos’è la soia
Prima di tutto è importante comprendere cosa sia la soia per identificarne le proprietà benefiche. La Glycine max oppure più comunemente conosciuta come soia, non è altro che una pianta cespugliosa che appartiene alla famiglia delle Fabaceae.
Nello specifico, della soia vengono consumati i suoi baccelli, i quali singolarmente permettono di ottenere fino a cinque semi. Questo alimento proviene dall’Asia ed è tra gli elementi più importanti per l’alimentazione dell’estremo oriente. Dalla pianta di soia si possono ricavare miso, latte vegetale, tofu, olio e tantissimi altri alimenti ricchi di nutrienti, in molti casi funzionali alla riduzione del colesterolo.
Perché consente di ridurre il colesterolo
Alla domanda: la soia riduce il colesterolo? La risposta è: assolutamente sì. Perché riesce in questo risultato? Questa pianta è un legume che permette di ottenere diversi nutrienti utili al corpo, capaci di estendere il loro potere di azione anche al colesterolo. Le persone che assumono regolarmente soia riescono a beneficiare di un effetto ipocolesterolemizzante, diventando di fatto un valido alleato per chi soffre di questa tipologia di dislipidemia.
Nello specifico quando assumiamo soia possiamo assimilare nutrienti particolarmente utili a fronteggiare il colesterolo, dalle proteine ai fitosteroli. Per avere un’idea più chiara di quali siano i nutrienti più efficaci della soia, vediamoli più nel dettaglio analizzandone caratteristiche e funzioni.
L’incidenza delle proteine della soia
Quando inseriamo nella nostra dieta la soia possiamo avvantaggiarci delle sue proteine, esse contengono un ottimo profilo amminoacidico. Infatti, grazie all’arginina e al conseguente valore biologico di 75 (su 100) usufruiamo di un potere isolante che diminuisce il colesterolo totale e quello LDL (colesterolo buono), soprattutto nelle persone che sono affette da ipercolesterolemia. Non vi sono ancora le condizioni per identificare il meccanismo che regola tale beneficio, ma i risultati sono evidenti ed è opportuno tenerne conto.
Intorno a tale fenomeno gli studiosi hanno teorizzato diverse ipotesi, tra queste la più accreditata riguarda i recettori epatici. Infatti, sembra che con l’incremento delle proteine della soia essi vengano stimolati nelle cellule del fegato, riducendo in modo significativo la concentrazione plasmatica delle LDL.
Assumere con costanza circa 25/45 grammi al giorno di soia abbassa il colesterolo LDL e quello totale di circa 20 mg/dl.
Tale meccanismo però potrebbe essere collegato anche dalla prevalenza dell’arginina sulla lisina, riducendo di fatto la pressione arteriosa. Nello specifico l’amminoacido arginina consente di migliorare l’elasticità vasale, abbassando drasticamente il rischio cardiovascolare.
Analisi dei lipidi della soia
Le proteine della soia non sono però l’unico nutriente che ha effetti benefici sulle persone soggette a colesterolo, anche i lipidi della soia possono offrire benefici per la riduzione di tale fenomeno. Per essere precisi, i lipidi che aiutano ad abbassare il colesterolo sono gli acidi grassi polinsaturi, i fosfolipidi e i fitosteroli.
Assumendo acidi grassi polinsaturi si ottengono vantaggi soprattutto sui livelli ematici dei lipidi. In questo caso gli Omega-3 si attivano sui trigliceridi mentre gli Omega-6 hanno un ruolo essenziale per HDL e LDL, contribuendo a ridurre il colesterolo totale.
Invece i fosfolipidi presenti nella pianta di soia sono composti prevalentemente da lecitina, molecola che agisce principalmente in due modi sull’ipercolesterolemia: riduce l’assorbimento intestinale e facilita l’incorporazione del colesterolo libero. In quest’ultimo caso, una volta assorbita dal corpo va a sostituire l’enzima che incrementa i livelli nel sangue di colesterolo HDL. Studi scientifici dimostrano che la lecitina ha proprietà stabilizzanti del colesterolo, soprattutto nella bile, riducendo nettamente i rischi di calcolosi.
Non bisogna sottovalutare nemmeno i fitosteroli, anch’essi permettono di ridurre l’assorbimento di colesterolo nel sangue. Queste sostanze sono infatti, coinvolte nell’abbassamento dell’assorbimento intestinale del colesterolo, condizione dovuta a un’affinità chimica che impedisce il passaggio nella mucosa intestinale. Per esempio, i fitosteroli isoflavoni, agiscono come antiossidanti, incidendo in modo positivo su tutto il corpo, e prevenendo i rischi cardiovascolari. Tale condizione avviene grazie a una riduzione netta dello stress ossidativo sull’LDL, impedendogli di unirsi ai recettori epatici.
In biologia i fitosteroli vengono definiti fitoestrogeni, poiché successivamente alla conversione in agliconi tramite la flora batterica, possono essere assorbiti e rielaborati nel fegato. Riuscire a ottenere una quantità maggiore di fitoestrogeni nella nostra alimentazione ci consente di percepire meno la sindrome climaterica e di riscontrare meno problemi con l’osteoporosi.
Purtroppo, soprattutto nelle donne di origine occidentale, oltre al colesterolo sono sempre più presenti disturbi legati alla menopausa e problemi alle ossa. L’assunzione di soia può essere una valida soluzione per fronteggiare non solo il colesterolo, ma anche queste due condizioni che, sebbene non estremamente incidenti, possono comunque influire sulla qualità della vita.
L’importanza della fibra alimentare
Tantissimi altri alimenti vegetali, oltre alla soia, contengono fibra alimentare, componente particolarmente importante per trattenere l’acqua nell’intestino, migliorando ed equilibrando l’assorbimento dei nutrienti.
Questo elemento consente non solo di ottimizzare il transito nell’intestino, ma riduce notevolmente anche la curva glicemica, ostacolando di fatto l’assorbimento del colesterolo. Grazie a questa funzione possiamo ottenere benefici concreti sia metabolicamente che nell’assorbimento, garantendoci degli ottimi risultati per il colesterolo.
Alimenti dove reperire la soia
Una dieta, in cui è presente anche la soia, consente quindi di ridurre il colesterolo, ma quali sono gli alimenti più facili da reperire?
Tra i cibi più comuni c’è sicuramente il tofu, il celebre formaggio di soia è ricco di minerali e permette di abbinare un buon sapore a proprietà benefiche. Anche il tempeh è una variante interessante, anche se meno reperibile nel nostro Paese.
Il latte di soia è una valida soluzione per assumere i nutrienti tramite bevanda vegetale. Soprattutto le persone che soffrono di intolleranze al lattosio possono utilizzarlo senza pensieri. Possiamo acquistare yogurt, gelati e panne a base di latte di soia anche nei supermercati tradizionali.
Conclusioni
La soia è una pianta molto efficace per ridurre il colesterolo, le sue proprietà nutrizionali permettono di agire su più aree del corpo, garantendo benessere generale. Monitorare il colesterolo con analisi periodiche è una buona soluzione, ma una corretta alimentazione ricopre un ruolo essenziale per ottenere i risultati sperati.